In the charm of the Euganean Hills Park
where poets fall in love
and the arts marry nature…

The Villa

“Sorge la piccola Villa sul dosso erboso d’un Colle fruttifero, ventilata da purissime aure, e sotto la benignissima guardatura di cielo: ché, nato appena, la vien salutando co’ primi raggi il sole, e tutta intorno la veste della sua luce. E così bella invero è la mostra, che fa di se questa cara Villetta, che uscendo voi di Padova, e prendendo la via Romana, ve la mirate risorgere in faccia, e biancheggiare dall’alto lieta e ridente. […] E dirò inoltre che ci abbiamo a dovizia e seni riposti e sentieruzzi romiti, e cantoni di vario gusto, dove più gai, dove più malinconici, e linee serpeggianti da farne sazio l’Hogarth medesimo, e tutto che può soddisfare alle brame d’un Paesista, d’un Jappelli.”

Da “Veglie Tauriliane”, 1821

The Territory

“…facili dossi e collinette apriche, tumuli erbosi, piccoletti scogli, comode vallicelle, ombrosi seni, cari boschetti, ruscelletti vivi e torrentelli di brevissim’onda son gloria vostra.”

Da “Poemetto dei Colli Euganei”, 1806

 

“Le vedute che di là si presentano all’occhio, oh! Le vedute sono cosa teatrale.

Conciossiaché l’ameno e l’orrido, il coltivato e l’agreste, il chiuso e l’aperto, il vicino e il lontano, l’aggruppato e il disteso, la città e la campagna, il cielo infine e la terra, vi offrono al tempo stesso contrasti, riposi, armonie, da non potersi al tutto descrivere.”

Da “Veglie Tauriliane”, 1821

Abbot Barbieri

“Sorge Torreglia fra gli Euganei poggi / Verdissima, ridente, da sottili / Zefiri trasvolata e al Sol diletta, / Che appena fuor dell’Oceàn, co’ raggi / Vergini ancora, e ancor dell’onda intinti, / Prima d’ogn’altra terra egli saluta, / E di gioja riveste e di bellezza.

Questa Villetta ai cari ozj d’Autunno / Auspice Febo, io m’avea compro; e in questa / Recandomi a conforto i tuoi consigli, / Mio nido affissi, e vi racchiusi il core, / Dicendo: O troppo a me caro ed acerbo, / Per lunghi affanni e per brevi dolcezze, / Abbiti pace alfin, misero core.”

Da “Opere scelte dell’Abate Giuseppe Barbieri di Bassano”, 1827